Giovedì 22 marzo, alle ore 19 presso il Centro Socioculturale di Marigliano (NA), avrà inizio Risonanze Filosofiche, il corso di filosofia organizzato dall’Associazione Oltremarigliano e pensato per i ragazzi delle scuole superiori, che vuole essere anche e soprattutto un’occasione di confronto con i classici del pensiero: un’opportunità di lavorare direttamente sui testi risuonando allo stesso
ritmo delle idee dei filosofi. L’argomento del corso – che si svilupperà in 9 appuntamenti fino al 17 maggio - è sintetizzabile nell’espressione “Noi e la città” ed è strutturato in tre cicli di incontri: il primo sarà tenuto da Giuseppe Ferraro, docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico II di Napoli, nonché grande studioso di Platone, e verterà sull’opera “Apologia di Socrate” (di Platone appunto); il secondo ciclo sarà tenuto dal prof. Luca Lo Sapio, studioso di neuroscienze e bioetica, e sarà incentrato su “Leviatano” di Hobbes; infine, il terzo ciclo di incontri sarà diviso a sua volta in due parti: la prima, curata dal professore Tommaso Ariemma – esponente di spicco della pop-filosofia italiana – avrà come argomento centrale il testo “Sorvegliare e punire” di Foucault, mentre della seconda parte si occuperà Alessandro Arienzo, docente di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università Federico II di Napoli, il quale affronterà con i ragazzi il testo “Modernità liquida” di Bauman.
Da questi testi, pilastri della nostra cultura, si evince chiaramente la volontà dell’Associazione Oltremarigliano di ripensare il
peso di un legame fondamentale per la nostra società: quello tra gli individui e la comunità. Il tema del corso è in continuità con tutte le attività culturali svolte dall’Associazione in questa stagione, come ad esempio la rassegna “Un boccale di Sofia” (ciclo di incontri divulgativi e proiezioni cinematografiche realizzato all’interno di un pub della città). Il corso prevede una fase di restituzione (per questo motivo è necessaria la
risonanza da parte dei partecipanti) nella quale i ragazzi produrranno le loro personali interpretazioni dei testi attraverso molteplici forme di espressione artistica quali audiovisivi, aforismi, poesie e/o fotografie: queste opere verranno poi valutate dai professori che hanno interagito con gli studenti durante il corso e premiate nel corso del festival che chiuderà il percorso in estate.
Sì, perché Risonanze filosofiche è anche un festival. Una due giorni conclusiva che avrà luogo sabato 30 giugno e domenica 1 luglio nella suggestiva cornice del Castello Ducale di Marigliano: anche in questo caso il focus dell’evento sarà “Noi e la città”. Tra i tanti ospiti spiccano sicuramente i nomi del prof. Umberto Galimberti e del prof. Aldo Masullo, pensatori di caratura internazionale, ma il festival non avrà solo la forma della lezione frontale: l’Associazione Oltremarigliano, infatti, ha previsto una serie di laboratori di filosofia dedicati a persone di tutte le età in compagnia dei professori Giuseppe Ferraro ed Elisabetta Zamarchi, oltre ad uno speciale laboratorio dedicato ai bambini delle quinte elementari e curato dalla prof.ssa Chiara Vitiello, protagonista del progetto “Il Filo So Fare”. Inoltre, le serate del festival saranno caratterizzate da due appuntamenti di grande suggestione: osservazione astronomica in onore di Ipazia di Alessandria e monologo teatrale “filosofico”.
Perché
Risonanze filosofiche?
“Una volta un uomo mi mostrò due statue di bronzo. Disse che una aveva l’anima e l’altra no. Prese un bastoncino di metallo e colpì prima una e poi l’altra. La prima emise un suono sordo, l’altra invece risuonò di una nota che si diffuse nella stanza. Mi spiegò che quella che risuonava aveva dentro il vuoto. Era accogliente. Mi fece capire come l’anima sia la pienezza del vuoto. Mi fece capire come per avere un’anima bisogna svuotarsi per risuonare di quel che si accoglie essendo colpiti. Qualcosa che ti colpisce, ti fa risuonare. Bisogna farsi vuoto, svuotarsi per ascoltare quel che un altro, un’altra dice e risuonarne del suo ascolto. Quell’essere pregno di cui parla il filosofo, quel generare di cui parla come educare, portar fuori, è il pieno di un vuoto, la risonanza della vita in quel che un altro dice e che colpisce e tocca”.
Segui le attività di Oltremarigliano APS e scopri l’evento su Facebook: https://goo.gl/aSJU3E
Da questi testi, pilastri della nostra cultura, si evince chiaramente la volontà dell’Associazione Oltremarigliano di ripensare il peso di un legame fondamentale per la nostra società: quello tra gli individui e la comunità. Il tema del corso è in continuità con tutte le attività culturali svolte dall’Associazione in questa stagione, come ad esempio la rassegna “Un boccale di Sofia” (ciclo di incontri divulgativi e proiezioni cinematografiche realizzato all’interno di un pub della città). Il corso prevede una fase di restituzione (per questo motivo è necessaria la risonanza da parte dei partecipanti) nella quale i ragazzi produrranno le loro personali interpretazioni dei testi attraverso molteplici forme di espressione artistica quali audiovisivi, aforismi, poesie e/o fotografie: queste opere verranno poi valutate dai professori che hanno interagito con gli studenti durante il corso e premiate nel corso del festival che chiuderà il percorso in estate.
Sì, perché Risonanze filosofiche è anche un festival. Una due giorni conclusiva che avrà luogo sabato 30 giugno e domenica 1 luglio nella suggestiva cornice del Castello Ducale di Marigliano: anche in questo caso il focus dell’evento sarà “Noi e la città”. Tra i tanti ospiti spiccano sicuramente i nomi del prof. Umberto Galimberti e del prof. Aldo Masullo, pensatori di caratura internazionale, ma il festival non avrà solo la forma della lezione frontale: l’Associazione Oltremarigliano, infatti, ha previsto una serie di laboratori di filosofia dedicati a persone di tutte le età in compagnia dei professori Giuseppe Ferraro ed Elisabetta Zamarchi, oltre ad uno speciale laboratorio dedicato ai bambini delle quinte elementari e curato dalla prof.ssa Chiara Vitiello, protagonista del progetto “Il Filo So Fare”. Inoltre, le serate del festival saranno caratterizzate da due appuntamenti di grande suggestione: osservazione astronomica in onore di Ipazia di Alessandria e monologo teatrale “filosofico”.
Perché Risonanze filosofiche?
“Una volta un uomo mi mostrò due statue di bronzo. Disse che una aveva l’anima e l’altra no. Prese un bastoncino di metallo e colpì prima una e poi l’altra. La prima emise un suono sordo, l’altra invece risuonò di una nota che si diffuse nella stanza. Mi spiegò che quella che risuonava aveva dentro il vuoto. Era accogliente. Mi fece capire come l’anima sia la pienezza del vuoto. Mi fece capire come per avere un’anima bisogna svuotarsi per risuonare di quel che si accoglie essendo colpiti. Qualcosa che ti colpisce, ti fa risuonare. Bisogna farsi vuoto, svuotarsi per ascoltare quel che un altro, un’altra dice e risuonarne del suo ascolto. Quell’essere pregno di cui parla il filosofo, quel generare di cui parla come educare, portar fuori, è il pieno di un vuoto, la risonanza della vita in quel che un altro dice e che colpisce e tocca”.
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